SAS BIRGHINES: LE DOMUS DE JANAS DI NUORO

LE PAROLE E I LUOGHI: MAPPE LETTERARIE A BOOKCITY MILANO 2023

Il senso dei luoghi

LA MEMORIA DEL TERRITORIO: MAPPE LETTERARIE A CONFRONTO A MILANO

La memoria del territorio: questo è il titolo dell’evento che il prossimo 16 novembre metterà a confronto, nell’ambito di BookCity Milano 2023,  esperienze di mappe letterarie sviluppatesi negli ultimi anni. Dalla grande metropoli (Milano), alla piccola città (Nuoro), alla regione (Canton Ticino), al singolo quartiere urbano (Bicocca). Si tratta di contesti territoriali molti diversi e lontani, ma accomunati da un capitale letterario depositato nei luoghi quale elemento costitutivo fondamentale delle loro identità. Il Duomo di Milano che dialoga con la Cattedrale di Santa Maria della Neve di Nuoro, il Monte San Giorgio con il Monte Ortobene, Lugano con la Bicocca. E’ come se le mappe, accostandosi e interagendo l’una con l’altra, disegnassero uno spazio letterario globale fatto di intrecci, rimandi, assonanze e dissonanze. E’ che la letteratura è una forma di condivisione universale, forse l’unica ancora rimasta, spazio di vita vivibile. 

Una mappa letteraria non può essere che la memoria del territorio che racconta. Se la letteratura è, già di per sè, memoria e sogno del mondo, la mappa letteraria, che ne raccoglie le parole calate nei luoghi, è memoria di memorie, sogno di sogni. Sorta di archivio vivente in continuo divenire, la mappa letteraria è quindi un potente strumento di attivazione di nuovi rapporti con i luoghi,  le loro memorie, i loro valori, le loro bellezze. Nella mappa, ogni citazione letteraria è una crocevia di percorsi e vagabondaggi costantemente sospesi tra memoria e fantasia, tra il qui e l’allora del luogo e l’altrove del sogno. Una mappa che diventa subito anche una mappa sentimentale, intrisa di dolcezza e nostalgia.  Come quando, in particolare, ci imbattiamo in una citazione che ci parla di un luogo ormai scomparso da tempo.

Ci vediamo a Milano.

LA MAPPA LETTERARIA DI NUORO: PICCOLA CRONISTORIA

La Mappa Letteraria di Nuoro deve molto alla consorella di Milano. Due mondi agli antipodi: una metropoli e una piccola città – 10 mila citazioni contro 625 – uniti dalla passione del leggere e dello scrivere. Negli ultimi anni della mia permanenza a Milano sono stato socio dell’Associazione Quarto Paesaggio, capitanata da Giorgio Tacconi, il geniale creatore della mappa letteraria meneghina. Collaborai con l’associazione realizzando dieci brevi video ritratti di piazze di Milano. La loro colonna sonora era costituita dalle voci in fuori campo di lettrici e lettori volontari che leggevano citazioni tratte dalla mappa letteraria riferite a ciascuna delle piazze. Un modo interessante di utilizzare i contenuti della mappa, contaminando linguaggi diversi per raccontare i luoghi. Altri progetti analoghi stavano prendendo corpo, come quello relativo alle tante sale cinematografiche milanesi chiuse e scomparse nel tempo. La mappa letteraria era insomma una generatrice di idee nuove. Ma poi arrivò il Covid e io mi trasferii a Nuoro. 

Piazzale Loreto – Uno dei dieci video del progetto “Parole in piazza” promosso dall’Associazione Quarto Paesaggio di Milano

Febbraio 2023. Soffrivo di vertigini dovute, come scoprii dopo una serie di analisi, agli otoliti fuori posto del timpano dell’orecchio. Passavo molto tempo in casa, leggevo, ogni giorno fotografavo il monte Corrasi dal balcone della nuova casa nuorese. Una mattina che cercavo qualcosa di nuovo da leggere mi sono messo a spulciare tra i libri di Grazia Deledda, sono ventuno, sapevo di non averli letti tutti. La madre. E proprio nel momento in cui afferravo la madre,  lo ricordo bene, è scattata l’idea: una mappa letteraria di Nuoro come quella di Milano. Esattamente la stessa, lavorata con Google My Maps, che ho imparato a maneggiare in due ore. Allora telefono a Giorgio e gli dico: “Guarda che ti sto copiando”. E lui: “Mi fa solo piacere, è un gemellaggio”. 

Il decollo

Poi ho fatto due manovre con un tecnico all’ospedale San Francesco e quegli strani giorni vertiginosi alla fine sono proprio finiti. Ma la “vertigine” della mappa è rimasta, anzi è aumentata. Alla centesima citazione o giù di lì, ho parlato del progetto alla Lute Nuoro e la Lute Nuoro ha detto che il progetto era bello e che era molto interessata al suo sviluppo. Si pensava anche di estenderlo ad altri comuni del nuorese, quelli del distretto culturale. E cosi a Maggio, in occasione del Maggio dei libri, la Mappa Letteraria di Nuoro, grazie alla Lute, è stata presentata pubblicamente durante un evento svoltosi alla Biblioteca Satta. Conteneva oltre 400 citazioni, con le quali iniziava la sua vita pubblica nel web.

Appena un mese dopo, i rapporti con quelli della Lute sono finiti perché loro avevano un’idea di mappa letteraria completamente diversa dalla mia. Peccato. All’interno della Lute si era costituito un gruppo di lavoro formato da sei volontari, che avevano ben lavorato nella fase di prima implementazione della mappa. Li voglio qui ricordare e ringraziare: Gianni Carta, Maria Antonietta Mula, Tonino Porcu, Marisa Puggioni, Domenico Sedda, Gianfranco Sotgiu. 

Nel frattempo la Mappa Letteraria di Nuoro ha continuato a crescere, superando a settembre di quest’anno le 600 citazioni, e crescerà ancora finché qualcuno si occuperà di lei. Alla metà di Novembre approderà a Milano, da dove era in qualche modo partita, in occasione di BookCity Milano 2023. 

LA NUORO LETTERARIA NASCE CON L’ATENE SARDA

La Nuoro letteraria inizia a prendere una forma significativa a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Non ci sono solo pastori, contadini e banditi, ma anche tanti “viaggiatori” che battono la Sardegna in lungo e in largo e scrivono testi a prevalente contenuto storico-geografico. Provengono dal resto d’Italia e dall’estero, attratti dall’esotismo di una terra misteriosa e pressoché sconosciuta. Uno dei primi è un tedesco, il cappellano Joseph Fuos, che sbarca nell’Isola nel 1773, inaugurando la letteratura di viaggio in Sardegna. Alcuni visitano Nuoro, sperduta tra i monti, con le sue 3 o 4 mila anime: Della Marmora, Corbetta, Mantegazza, Edwardes, Nurra, che lasciano citazioni mappabili. Sono attratti soprattutto dalla meravigliosa Pietra Ballerina e dalla nuova Cattedrale di Santa Maria, o dal lastricato in granito della Via Majore.

Foto grande: Alberto Della Marmora – Foto piccole, da sinistra in alto a destra in basso: Charles Edwardes, Paolo Mantegazza, Max Leopold Wagner, David Herbert Lawrence, Elio Vittorini.

Altri viaggiatori – la maggioranza – non passano da Nuoro, sembrano quasi evitarla di proposito. Hanno forse letto, prima di mettersi in viaggio, certi giudizi non proprio lusinghieri, come quello dello stesso Della Marmora del 1860. “Il solo edificio pubblico che sia un po’ degno di nota a Nuoro è la prigione…”, scrive il piemontese. Affermazione peraltro vera. Ed è un grande peccato che l’edificio allora più bello di Nuoro, Sa Rotunda, non ci sia più, demolito nel 1975 per essere sostituito da un grigio e inutile fabbricato senz’anima e senza storia. La moda del voyage en Sardaigne prosegue nel Novecento, con altri viaggiatori illustri che giungono a Nuoro (Lawrence, Wagner, Vittorini e altri), rimanendo colpiti, nel bene e nel male, dalla sua “diversità”.

Atene sarda: nasce la Nuoro Letteraria

Ma la vera storia letteraria di Nuoro non inizia con i viaggiatori, bensì con gli scrittori e gli intellettuali della cosiddetta “Atene sarda”, una fantastica invenzione sorta dal nulla, come una magia, tra fine Ottocento e i primi anni del Novecento. Sul tessuto degli amati luoghi si iscrivono le loro parole: dagli antichi vicoli al Corso, dalle case alle chiese, dalle fontane alle tanche, dal Colle al Monte. Una geografia letteraria che persisterà nel tempo, sino ai giorni nostri. 

Li conosciamo bene, questi ateniesi di Nuoro che scrivono: Grazia Deledda, Antonio Ballero, Sebastiano Satta, Pasquale Dessanai, Attilio Deffenu, sino a Salvator Ruju, sassarese cantore di Nuoro, e al “postumo” Salvatore Satta. Con quelle sue sentenze disturbanti, che descrivono Nuoro come “nido di corvi” o paese “che non ha motivo di esistere”. Un paese che intanto, però, diventa coro di voci attraverso le quali comincia a scrivere la sua storia in proprio. Questo è il cuore antico della mappa, che con l’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura a Grazia Deledda del 1926 si fa mappa-mondo. Nuoro è ormai città, non rinunciando peraltro a certi suoi tratti di “vita arcaica”, che mescola volentieri all’avanzare del moderno, portatore di nuove scritture e sensibilità. 

Foto grande. Grazia Deledda – Foto piccole, da sinistra in alto a destra in basso: Antonio Ballero, Pasquale Dessanai, Sebastiano Satta, Attilio Deffenu, Salvatore Sattta.

GLI AUTORI E LE OPERE

Gli autori e le opere della Mappa Letteraria di Nuoro è un documento importante, che soprattutto le persone interessate a segnalare nuove citazioni dovrebbero preventivamene consultare. Un autore potrebbe infatti essere già presente con una sua opera nella mappa oppure no. Puoi leggere il documento a questa pagina del sito. Esso contiene la lista, in ordine alfabetico, di tutti gli autori e delle relative opere da cui sono tratte le citazioni inserite nella MLN. 

Non si tratta solo di prose e poesie, ma anche di biografie, memorie, diari, epistolari, resoconti, scritti giornalistici. Sono inoltre comprese opere di taglio storico o geografico, ovvero saggistico, laddove siano presenti brani di carattere narrativo o descrittivo. E le citazioni, ovviamente, devono sempre contenere riferimenti a un luogo preciso e identificabile di Nuoro.

La mappa nuorese non distingue tra “alta” e “bassa” letteratura. Il suo criterio di selezione non è la “qualità” delle citazioni, ma unicamente la loro pertinenza geografica. Senza la letteratura cosiddetta minore, il contributo conoscitivo e memoriale della Mappa Letteraria di Nuoro sarebbe risultato notevolmente impoverito. 

Un forte senso di appartenenza

Scorrendo l’elenco dei nostri autori, si possono fare alcune brevi notazioni. In primo luogo, emerge una decisa prevalenza degli scrittori sardi e in particolare nuoresi, nativi o soltanto residenti che siano. La mappa è in gran parte il frutto delle rappresentazioni prodotte dal localismo letterario sardo-nuorese. Del resto, Nuoro è un isola nell’Isola, e bisogna avere delle buone ragioni, se si viene da fuori, per andarci e soprattutto scriverne. Come le avevano ad esempio Vittorini, Montanelli, Della Marmora, Leopold Wagner.

In secondo luogo, a scrivere di Nuoro sono soprattutto autori maschi, con la grande eccezione di Grazia Deledda. Le sue opere, pervase da un vero e proprio “sentimento dei luoghi”, meriterebbero da sole una mappa dedicata. Si nota peraltro una significativa crescita della presenza di autrici femminili nei periodi più recenti, che inizia a profilarsi negli anni ‘60 del secolo scorso con una straordinaria scrittrice come Maria Giacobbe.

Autori e opere della mappa nuorese ricadono spesso nella categoria di quella che potremmo definire “letteratura memorialistica”. Si tratta di una notevole produzione di testi –  basati sulle memorie personali, storie di vita e tradizioni – che parlano della Nuoro del passato, spesso descritta con nostalgia. Opera esemplificativa di questa tendenza è “Il mio paese è il più bello del mondo” di Gavino Pau, una serie di ritratti della «Nuoro disparita, che nessuno ricorda qual’era». 

Rimane da evidenziare, infine, la più che apprezzabile presenza di opere (prose e poesie) scritte in “limba” o “limba nugoresa”, già fiorente, specie in campo poetico,  ai tempi della mitica Atene Sarda. Essa caratterizza di frequente la letteratura memorialistica di cui si è detto sopra, e costituisce un tratto distintivo della storia letteraria di Nuoro e della Sardegna. Qui si afferma con forza particolare quel sentimento di appartenenza alla “terra madre”, che alimenta visioni a volte di struggente bellezza. Ciò conferisce alla mappa nuorese un “colore” unico. 

LE ROCCE DI GRAZIA

Le rocce di Grazia è il primo video da me realizzato nell’ambito del progetto Mappa Letteraria di Nuoro. L’idea di fondo è di combinare le parole delle citazioni presenti nella mappa con delle immagini che con quelle parole abbiano una qualche relazione. Una relazione di senso, più che di semplice illustrazione o corrispondenza.

Grazia Deledda intratteneva con la natura un rapporto di profonda empatia, quasi di tipo “animistico”, che è un dato ricorrente, se non costitutivo, della sua scrittura. Uno sguardo emozionale sempre naturalisticamente situato, tra cieli e terre, lune, tramonti, elci, pietre. Basti per tutti un passo, tratto da una lettera a Salvator Ruju del 1905. “Veda, quando io sto sull’Orthobene e seduta su una roccia guardo il tramonto meraviglioso, mi pare di essere una cosa stessa con la roccia…”. Una frase che avrebbe potuto scrivere Wolfgang Goethe, un altro grande amante di graniti “la cui potenza eleva la mia anima e le dà solidità”.  E alla Deledda sembra, proseguendo nella lettera, “… che l’anima mia sia grande e luminosa come il cielo chiuso della Barbagia fatale…”. Un’anima grande e forte come la roccia su cui siede.

Anche le portentose rocce che compaiono nel video – girato lungo la parte iniziale del sentiero da Sa Radichina verso Pala ‘e Casteddu – sono le rocce di Grazia. Nei suoi vagabondaggi sull’amato Monte, Grazia è di certo passata di qui e ha visto quello che anch’io ora vedo davanti a me, ma non come l’ha visto lei. Se fosse così sarei un grande scrittore. Lei ha visto soprattutto la forza primordiale e intima della terra che promana da queste rocce dalle forme singolari. Ha visto la loro lotta per “ergersi vittoriose sullo sfondo azzurro del cielo”. Ha avvertito in sé il segreto del mondo che le rocce custodiscono.

I NUMERI DELLA MAPPA LETTERARIA DI NUORO

I numeri della Mappa Letteraria di Nuoro sono di tutto rispetto. Ad oggi (12 settembre 2023) la nostra mappa conta 625 citazioni, tratte dalle opere di 151 autori e riferite a 191 luoghi diversi della città. A metà maggio di quest’anno le citazioni erano 433. Un vero e proprio archivio on-line destinato a crescere ulteriormente, per la cui valorizzazione si è pensato di creare un apposito sito-vetrina, divenuto operativo in questi giorni.

Se paragonata alle due più importanti mappe letterarie europee (Milano e Svizzera Italiana) attualmente attive, la mappa nuorese presenta ovviamente un numero nettamente inferiore di citazioni. La densità relativa delle citazioni, data dal rapporto percentuale tra le stesse e la popolazione residente, è peraltro decisamente più elevata nel caso di Nuoro. Si tratta di un confronto da prendere molto con le pinze, ma l’entità della differenza sembra suggerire una maggiore propensione della realtà nuorese a farsi “mondo” oggetto di scritture letterarie.

Mappa Letteraria Abitanti al 31.12.2022Numero citazioni % citazioni su abitanti
Milano 1.396.6739.917*0,71
Nuoro 34.183 6251.82
Svizzera Italiana 352.181**2.3270,66
* Comprende citazioni relative ad alcuni comuni contermini di Milano** Al 31.12.2021

La Mappa Letteraria di Nuoro è nata nel febbraio di quest’anno, è molto più giovane delle consorelle milanese e svizzera. Le prime citazioni inserite provengono da un libro di Egidio Bellorini del 1893, una bella raccolta di “muttos de amore”, che a leggerla fa tanta tenerezza. “Intro ‘e Capparedda / Chi nde bid’unu moro / Ch’est isparghende pannu. / Intro ‘e Caparedda /Furau m’à sscoro / Cuddu Antoni Sedda”.

La mappa letteraria è un progetto in divenire aperto alla collaborazione di tutti. Se vuoi contribuire al suo sviluppo puoi segnalare nuove citazioni attraverso il format PARTECIPA.