SAS BIRGHINES: LE DOMUS DE JANAS DI NUORO

LE ROCCE DI GRAZIA

Le rocce di Grazia è il primo video da me realizzato nell’ambito del progetto Mappa Letteraria di Nuoro. L’idea di fondo è di combinare le parole delle citazioni presenti nella mappa con delle immagini che con quelle parole abbiano una qualche relazione. Una relazione di senso, più che di semplice illustrazione o corrispondenza.

Grazia Deledda intratteneva con la natura un rapporto di profonda empatia, quasi di tipo “animistico”, che è un dato ricorrente, se non costitutivo, della sua scrittura. Uno sguardo emozionale sempre naturalisticamente situato, tra cieli e terre, lune, tramonti, elci, pietre. Basti per tutti un passo, tratto da una lettera a Salvator Ruju del 1905. “Veda, quando io sto sull’Orthobene e seduta su una roccia guardo il tramonto meraviglioso, mi pare di essere una cosa stessa con la roccia…”. Una frase che avrebbe potuto scrivere Wolfgang Goethe, un altro grande amante di graniti “la cui potenza eleva la mia anima e le dà solidità”.  E alla Deledda sembra, proseguendo nella lettera, “… che l’anima mia sia grande e luminosa come il cielo chiuso della Barbagia fatale…”. Un’anima grande e forte come la roccia su cui siede.

Anche le portentose rocce che compaiono nel video – girato lungo la parte iniziale del sentiero da Sa Radichina verso Pala ‘e Casteddu – sono le rocce di Grazia. Nei suoi vagabondaggi sull’amato Monte, Grazia è di certo passata di qui e ha visto quello che anch’io ora vedo davanti a me, ma non come l’ha visto lei. Se fosse così sarei un grande scrittore. Lei ha visto soprattutto la forza primordiale e intima della terra che promana da queste rocce dalle forme singolari. Ha visto la loro lotta per “ergersi vittoriose sullo sfondo azzurro del cielo”. Ha avvertito in sé il segreto del mondo che le rocce custodiscono.